martedì 30 gennaio 2018

IL SUICIDIO IN GIAPPONE



IL SUICIDIO IN GIAPPONE

Numeri, cause e motivazioni, spiegate direttamente dai giapponesi



È sempre molto difficile affrontare certi temi, soprattutto se ad affrontarli è un "cantastorie" come il sottoscritto; uno che ha sempre preferito la geniale idiozia alle serietà del mondo.
Detto questo, l'argomento "suicidio" in Giappone è un qualcosa che mi ha sempre molto colpito ed incuriosito e vi prometto che proverò, vista l'importanza e la serietà dell'argomento, ad essere il meno idiota possibile (per quanto sia fattibile la cosa).

Penso conosciate più o meno tutti il famoso video di Logan Paul sulla foresta dei suicidi in Giappone.
Per chi se lo fosse perso, cerchiamo di fare un piccolo preambolo.

La foresta dei suicidi (Aokigahara 青木ヶ原) è una foresta ai piedi del monte Fuji dove, sin dal 1950, i giapponesi decidono di concludere la loro vita compiendo l'atto estremo del suicidio. Ogni anno ad Aokigahara sono centinaia le persone che decidono di togliersi la vita.
Logan Paul invece è uno youtuber molto apprezzato dal pubblico (il suo canale ha 16 milioni di iscritti!!!), che però personalmente non seguo; non perché non lo ami o perché lo disprezzi ma semplicemente perché il suo materiale non è di mio gusto.
Tale Logan Paul, durante un viaggio in Giappone ha ben pensato di fare moltissimi video per il suo canale YouTube e di ambientarne uno proprio nella foresta dei suicidi.
Qui, dopo aver casualmente avvistato il corpo di una persona impiccata, ha deciso di creare un video in cui ha finto la casuale scoperta, montando una scenetta preparata ad hoc, con finto shock iniziale e, a mio avviso, qualche battutina di troppo.
Le critiche ricevute sono state tantissime, tanto che il video è stato persino bloccato da YouTube.
Nei primi video montati, ad esempio, non era nemmeno stato oscurato il corpo del povero suicida.
Tutta la comunità, giapponese e non, si è rivoltata contro lo youtuber che ha, d'altro canto, usufruito di una notorietà pazzesca, anche se la sua immagine ne è uscita parecchio indebolita.

Foresta di Aokigahara 青木ヶ原

Logan Paul nel video contestato

Dallo scalpore per questo episodio è tornato alle cronache un argomento molto discusso e spesso sottovalutato che però ha un forte impatto in Giappone e nel mondo: il suicidio.
Il Giappone è uno dei paesi con il maggiore tasso di suicidi al mondo.
I sociologi ne attribuiscono le cause al forte stress lavorativo, all'estenuante competizione e rivalità che si ha sia a casa che al lavoro, ai rapporti umani ed anche a fattori culturali e storici (vi dice niente il seppuku?).

Si calcola che in Giappone in media ogni giorno 70 persone si tolgano la vita.
Oltre 30000 sono il numero di suicidi che si compie ogni anno.

Non sarò qui a darvi una lezione di storia e cultura giapponese, né tantomeno a spiegarvi le motivazioni sociologiche di tale gesto o cercare di dare una mia interpretazione. Sarebbe presuntuoso da parte mia e sarei la solita voce che starnazza nell'aia.
L'idea di questo articolo è proprio quella di dar voce ai giapponesi.
Saranno loro, con le loro parole e le loro risposte, a spiegarci il perché di questo fenomeno ed a permettervi di trarre, alla fine, delle vostre personalissime conclusioni.


Abbiamo posto ai giapponesi due domande su tutte:

-Perché, secondo te, in Giappone il numero dei suicidi è così elevato?
e poi...
-Hai mai pensato al suicidio?

  • Uomo giapponese, 33 anni:
    -Perché c'è molta pressione. In Giappone i neo laureati sono molto ambiti ma non devono avere più di 22 anni (in Giappone la laurea si consegue a 22 anni ndr). Dopo i 22 non si è ben visti. Se sbagli un esame all'università o perdi un anno, sei marchiato per sempre.
    Dobbiamo frequentare le migliori scuole sin dall'infanzia, i genitori vogliono per noi solo le migliori amicizie e la competizione ci accompagna dalla nascita alla morte.
    -No! Non ho mai pensato al suicidio.
  • Donna giapponese, 45 anni:
    -Difficile rispondere. Dovrei chiedere ad una mia amica che ha tentato il suicidio.
    -Mi è capitato di pensare al suicidio ma mai seriamente.
  • Donna giapponese, 38 anni:
    -Bhé... è una domanda davvero difficile perché ogni persona la pensa diversamente, quindi non posso rispondere facilmente.
    -Non ho mai pensato al suicidio perché ho una sola vita a disposizione e voglio godermela. Inoltre devo pensare ai miei due figli che hanno bisogno di me.
  • Donna giapponese, 26 anni:
    -Assolutamente tutta colpa della società che crea molto stress. Non c'è libertà. È una società psicologicamente criminale; non so se riesco a spiegarmi bene ma ha troppe regole e crea un clima non buono per la salute mentale delle persone.
    -Io no, mai pensato al suicidio. Però mia madre sì. Tutta colpa di quel suo cazzo di lavoro!!!
  • Uomo giapponese, 29 anni:
    -Che domanda seria! Allora... penso che le persone che commettono un suicidio credono di non avere altre soluzioni. In Giappone non ci sono abbastanza comunità, luoghi adatti o persone qualificate che possano aiutarli. Ad esempio, persino nelle grandi multinazionali, non esiste un'assistenza psicologica per i dipendenti, cosa che invece è normale negli States.
    -No, mai! Mai pensato di togliermi la vita.
  • Donna giapponese, 28 anni:
    -È un problema di ambiente lavorativo e di cultura. Lo stress e l'alta pressione sul posto di lavoro portano spesso le persone al suicidio.
    -No, mai pensato di togliermi la vita. Però posso capire perché qualcuno possa pensare di commettere un suicidio. Ho sentito e visto persone che lavorano come bestie sotto forte stress.
  • Donna giapponese, 34 anni:
    -C'è molta competizione; tutti si aspettano sempre il massimo e non si può fallire. Inoltre, soprattutto nelle scuole, il bullismo tende a far isolare i ragazzi più deboli e sono tanti quelli che decidono di togliersi la vita perché convinti di essere inadeguati. Un altro problema è la mancanza di comunicazione a casa con i genitori che molte volte sono ignari di ciò che sta capitando al figlio, vittima del bullismo scolastico, ed incapaci di aiutarlo. Gli stessi professori dovrebbero essere più presenti.
    -Anni fa, dopo una forte delusione d'amore, ho avute strani pensieri di buttarmi sotto le rotaie prima di prendere il treno che mi avrebbe portato al posto di lavoro che avevo scelto per compiacere quel traditore.
  • Donna giapponese, 22 anni:
    -Davvero? Non credo che molti giapponesi siano a conoscenza del fatto che qui i suicidi siano così tanti. Non gli diamo molto peso.
    -No, mai.
  • Uomo giapponese, 62 anni:
    -Noi giapponesi siamo un popolo molto diligente ed introverso. C'è una tendenza a non mostrare agli altri le nostre debolezze o insicurezze; questo ci porta ad isolarci dagli altri ed a cercare di sobbarcarci tutti i nostri problemi sulle nostre spalle, senza chiedere aiuto. Tutto ciò delle volte non lascia molte possibilità ed il suicidio è visto come l'unica soluzione.
    -In momenti di difficoltà si può anche pensare male, l'importante è essere forti ed avere una famiglia pronta ad aiutarti.
  • Uomo giapponese, 32 anni:
    -È una domanda a cui è difficile rispondere così al volo. Dovrei rifletterci bene prima di poter dare una risposta.
    -(non ha lasciato una risposta ndr)
  • Donna giapponese, 48 anni:
    -Forse perché il divario tra ricchi e poveri è molto ampio; poi il problema del bullismo a scuola, le molte ore di lavoro, i problemi di cuore...
    -No, mai! Forse perché sono una persona felice. Ma se c'è un bell'uomo come te, divento anche più felice.
    (Ho pensato a lungo se inserire o meno quest'ultima dichiarazione per non apparire troppo sborone. Ma il fatto che una donna giapponese single di 48 anni mi abbia detto una cosa del genere, andava condivisa col mondo! Son conquiste! Vado subito ad aggiornare il mio curriculum)
  • Donna giapponese, 33 anni:
    -Il Giappone è un paese isolato dagli altri ed ha una società molto omogenea. Le persone sono forzate a collaborare tra loro per far sì che la società ne benefici, d'altro canto, in famiglia, le persone sono molto chiuse e più individualiste. Il numero di persone che decidono di vivere da sole sta crescendo molto. Le ragioni del suicidio stanno nella differenza tra quello che la società vuole e quello che l'individuo vuole. Le persone quindi sono molto frustrate e spesso stressate perché non felici dell'ambiente in cui vivono.
    Inoltre noi giapponesi siamo gran lavoratori e questo ci porta a perdere molto tempo al lavoro; tempo che invece dovremmo dedicare a noi stessi. Questo accade soprattutto tra gli uomini dai 25 ai 50 anni, in cui molte volte lo stress causato dal lavoro può portare a vedere il suicidio come una soluzione definitiva.
    -No comment!
  • Donna giapponese, 28 anni:
    -Credo che il problema principale stia nella scarsa comunicazione tra le persone. Inoltre le persone sono troppo pessimiste e si colpevolizzano troppo, chiedendo troppe volte scusa, anche quando non serve.
    -Sinceramente sì, ci ho pensato una volta. Ma non ci sono riuscita; ho avuto troppa paura.

Come potete notare dalle differenti risposte, gli aspetti toccati sono molteplici: lavoro, scuola, società, bullismo, famiglia, ecc.
Sono tanti i motivi che portano la società giapponese ad un punto tale da non vedere alternative "all'insano gesto".




Potrei chiudere in mille modi questo articolo ma preferisco lasciarvi con una risposta scritta da un ragazzo giapponese a Lucia, una nostra lettrice che ha voluto condividere con noi una testimonianza tanto forte (grazie ancora Lucia).

"ciao e perdonami il ritardo, ma come sai, lavoro fino a 16 ore al giorno. Le domande che mi hai posto sono estremamente delicate ma visto che ci conosciamo da anni, ho deciso di rispondere con una panoramica generale.
Suicidio e depressione ..
Sin dalle nostre origini siamo stati un popolo che vive con onore. Con l'onore costruisci relazioni umane; e con relazioni umane e rispetto, puoi vivere bene. Sfortunatamente, ci vogliono soldi per vivere bene. Il Giappone è costoso, non ti permette mezze misure ... o sei ricco o sei povero.
Hai bisogno di soldi per sposarti e hai bisogno di soldi per morire.
Una donna cresce nella speranza di sposare un uomo ricco, perché l'Onore nel corso del tempo si è trasformato in ricchezza. Se voglio una ragazza, devo avere un sacco di soldi ed è per questo che lavoro molto.
Volevo suicidarmi. Ma avrei fatto pesare il suicidio sulle finanze dei miei genitori e avrei fatto perder loro l'onore ... perché la linea sottile tra onore e denaro, come ti ho spiegato, è estremamente fine.
Sorrisi, comportamenti, rispetto ... Valori larghi da descrivere e spero che il mio piccolo rapporto possa aiutarti a capire che dietro ogni sorriso in Giappone ci sono anni di privazioni e anime perse. Ti chiedo cortesemente di non rivelare il mio nome, la rete è strana.
Grazie, ------
"



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